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Campo di concentramento di Płaszów

Płaszów è un quartiere di Cracovia adiacente a quello Podgórze (vedi Ghetto di Podgórze). Nell'autunno del 1942 a Płaszów, sull’area di due cimiteri ebraici in precedenza vandalizzati, gli occupanti tedeschi crearono un campo di lavoro forzato per gli ebrei. I prigionieri venivano impiegati nella cava adiacente al campo e nelle campagne e fabbriche al di fuori del campo, tra altre anche a fabbrica del famoso Schindler. A metà del 1943, il campo di lavoro venne trasformato in un campo di concentramento . Nel 1944 il KL (Konzentrationslager) Płaszów occupava lo spazio di circa 80 ettari. Nel campo venivano portati gli ebrei dai ghetti soppressi nelle vicinanze di Cracovia, ma vi transitavano, destinati al campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau, anche ebrei dalla Slovacchia e dall’Ungheria. Con l’avvicinarsi del fronte di guerra, nell'autunno del 1944 il campo cominciò ad essere liquidato e i prigionieri furono inviati alle camere a gas di Auschwitz-Birkenau, di Stutthof e di altri luoghi. Si conta che nel campo siano passati circa 150 mila prigionieri. Il numero delle vittime nel KL Płaszów non è stato possibile definirlo, ma si calcola che siano state almeno 25.000, in maggioranza ebrei, delle quali circa 8.000 soppresse direttamente e le altre a causa di malattie, di fame e di sfinimento organico.  Si sa che, quando i tedeschi cercarono di coprire le tracce durante la liquidazione del campo, vennero portati via 17 camion di ceneri umane. Attualmente l’area del campo è trascurata e non dispone di un percorso di visita organizzato. Sul luogo delle esecuzioni ci sono un monumento e due targhe commemorative. Sulla collina è stata eretta una croce sul  luogo delle fosse comuni. Sono conservati i perimetri delle fondamenta delle baracche di detenzione, le camere di tortura ad opera delle SS, le tracce delle strade del campo,  la villa abitata dal comandante del campo Amon Goeth e basi di lapidi dell’ex-cimitero ebraico. Si è conservata anche la cosiddetta "casa grigia" dove fino al 1939 ebbe sede la fraternità ebraica dei funerali (Chevra Kadisha). Le realtà della vita nel campo e il suo sadico comandante Amon Goeth sono stati descritti da  Steven Spielberg nel film di "Schindler’s List".