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Museo Auschwitz - Birkenau
Auschwitz - operativo dal 14 giugno 1940.
È impossibile contare quante persone vi furono soppresse nella camera a gas o vi morirono a causa delle impossibili condizioni di lavoro, di esecuzioni, per percosse, torture, malattie, fame, criminali esperimenti medici; furono per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Nel bunker della fame fu ucciso padre Massimiliano Kolbe che si era offerto di morire al posto di un altro prigioniero, padre di famiglia.
Nel 1943 venne deportato ad Auschwitz anche lo scrittore italiano Primo Levi, il quale raccontò poi le sue esperienze nel lager nazista in “Se questo è un uomo”, considerato un classico della letteratura mondiale.
Birkenau - operativo dall’ 8 settembre 1941 come campo di sterminio.
Fu il campo più esteso (rinchiudeva oltre 100.000 internati contemporaneamente) e vi persero la vita più di 1.100.000 persone, in maggioranza ebrei provenienti da molti paesi europei, ma anche russi, polacchi e zingari. Impressionante è la memoria delle selezioni che venivano effettuate da parte delle SS all’arrivo dei convogli di deportati. Quanti venivano considerati non abili al lavoro - in primo luogo i vecchi ed i bambini - venivano immediatamente condotti alle camere a gas, mentre i deportati ritenuti abili venivano costretti a lavorare, fino allo stremo delle forze, in condizioni assolutamente disumane.