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GMG 2016 Cracovia
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GMG 2016 Polonia - cosa vedere:

Varsavia

Varsavia è la più grande città della Polonia (quasi 2 milioni di abitanti) e la seconda, dopo Cracovia, storica capitale della Polonia. Nel passato Varsavia fu il posto dove venivano eletti i re e dove si svolgevano le sedute del parlamento polacco. Nonostante ciò, la storia secolare della città continua a essere nell'ombra degli avvenimenti della seconda guerra mondiale. Proprio a Varsavia i nazisti istituirono il più grande ghetto d'Europa, abitato da circa 450 mila ebrei. In seguito alla rivolta degli ebrei nel ghetto nel 1943 e della Rivolta di Varsavia del 1943, la città diventò il simbolo di lotta eroica contro il terrore nazista e i genocidi. Il risultato delle due rivolte fu la quasi completa distruzione della città.  Quasi la metà della popolazione perse la vita (700 mila su 1.400 mila della popolazione prima della guerra) e il resto fu deportata. Nel gennaio del 1945 i resti della città erano abitati da mille persone. La città fu riedificata dopo la seconda guerra mondiale e la sua parte storica ricostruita è iscritta tra i patrimoni dell'UNESCO come un perfetto esempio di una ricostruzione fedele di un'intera parte storica della città. Dall'inizio degli anni novanta Varsavia vive il boom edilizio. Moderni grattacieli rendono la capitale della Polonia un città cosmopolita. Comunque il simbolo della città è il Palazzo della Cultura e della Scienza costruito negli anni cinquanta del XX secolo, esempio di architettura real-socialista, dono di Joseph Stalin che rappresenta i quasi 50 anni di dipendenza polacca dalla Russia comunista. Attualmente i pellegrini giunti a Varsavia si dirigono verso la tomba del beato Jerzy Popiełuszko che si trova nella chiesa parrocchiale di San Stanislao Kostka. Popiełuszko fu il cappellano del sindacato polacco indipendente Solidarność, ai tempi della dittatura del generale Jaruzelski. Fu ucciso nel 1984 dai funzionari della polizia politica comunista.  A 40 km da Varsavia è situato Niepokalanów, convento francescano e santuario della Vergine Maria, legato all'attività di padre Massimiliano Kolbe, Santo martire ucciso nel campo di sterminio Auschwitz-Birkenau.